mercoledì 28 aprile 2010

Intervista a Domiziano Cristopharo (Point Blank)


GOLE PROFONDE

Intervista a Domiziano Cristopharo

Partiamo dall’inizio. Domiziano Cristopharo, regista indipendente e underground, come valuta l’attuale scenario italiano cinematografico? Quasi tutti convengono che oggigiorno essere indipendenti può garantire delle libertà che il cinema mainstream non assicura più; te per esempio puoi toccare temi impensabili per il cinema d’industria. Oggi essere underground quali vantaggi e quali svantaggi propone?
Bah… A mio avviso, lo scenario che arriva al grande pubblico è scadente. E lottizzato. Scadente perché lottizzato. Lavorano sempre e solo gli stessi, siano registi o attori… e dire che le leve nuove non mancano. Abbiamo qui, “parcheggiati”, grandi maestri come Deodato, Lenzi, Scavolini… ma anche tanti giovani talenti. Una volta nel cinema italiano i produttori e i distributori avevano coraggio e cultura. Ecco la differenza rispetto ai tempi attuali.

Recensione su "Point Blank"


I SOTTERRANEI

The Museum of Wonders










Cosa fa di una persona un essere normale? Cosa rende normale un non-normale? Domiziano Cristopharo ha la sua risposta. Ma non vi piacerà, statene certi.
The Museum of Wonders narra le vicende dietro il telone di un gruppo di artisti circensi: nani, fachiri, donne barbute. Tutti i mostri da baraccone in bella “mostra”, alla mercé delle nostre più inutili paure. Cristopharo è un regista che crede nella diversità, non nell’uguaglianza. L’uguaglianza è una cosa brutta, abietta e omologante. La diversità è invece gioia, confronto, interscambio. Non è vero che siamo tutti uguali, semmai siamo tutti diversi. Voler rendere elogio alla diversità e vilipendere l’uguaglianza è cosa ardita, va da sé, ma un gruppo di circensi può fare al caso di Cristopharo.