venerdì 21 maggio 2010

Articolo su "Segnocinema"


Segnocinema - numero 162

mercoledì 28 aprile 2010

Intervista a Domiziano Cristopharo (Point Blank)


GOLE PROFONDE

Intervista a Domiziano Cristopharo

Partiamo dall’inizio. Domiziano Cristopharo, regista indipendente e underground, come valuta l’attuale scenario italiano cinematografico? Quasi tutti convengono che oggigiorno essere indipendenti può garantire delle libertà che il cinema mainstream non assicura più; te per esempio puoi toccare temi impensabili per il cinema d’industria. Oggi essere underground quali vantaggi e quali svantaggi propone?
Bah… A mio avviso, lo scenario che arriva al grande pubblico è scadente. E lottizzato. Scadente perché lottizzato. Lavorano sempre e solo gli stessi, siano registi o attori… e dire che le leve nuove non mancano. Abbiamo qui, “parcheggiati”, grandi maestri come Deodato, Lenzi, Scavolini… ma anche tanti giovani talenti. Una volta nel cinema italiano i produttori e i distributori avevano coraggio e cultura. Ecco la differenza rispetto ai tempi attuali.

Recensione su "Point Blank"


I SOTTERRANEI

The Museum of Wonders










Cosa fa di una persona un essere normale? Cosa rende normale un non-normale? Domiziano Cristopharo ha la sua risposta. Ma non vi piacerà, statene certi.
The Museum of Wonders narra le vicende dietro il telone di un gruppo di artisti circensi: nani, fachiri, donne barbute. Tutti i mostri da baraccone in bella “mostra”, alla mercé delle nostre più inutili paure. Cristopharo è un regista che crede nella diversità, non nell’uguaglianza. L’uguaglianza è una cosa brutta, abietta e omologante. La diversità è invece gioia, confronto, interscambio. Non è vero che siamo tutti uguali, semmai siamo tutti diversi. Voler rendere elogio alla diversità e vilipendere l’uguaglianza è cosa ardita, va da sé, ma un gruppo di circensi può fare al caso di Cristopharo.

giovedì 25 marzo 2010

Recensione su IndieHorror


In un teatro – il Museum of Wonders – sospeso a metà tra la vita reale e il sogno, troviamo lo specchio delle nostre stesse vite, troviamo la farsa delle nostre più grandi paure. Quali spettatori di vanità e orrori, ridiamo, ci meravigliamo, ci disgustiamo di nani, storpi, ballerine, divi, e altri personaggi che ruotano all’interno di questo luogo lontano dal consueto senso del pudore. Forse non rideremmo più con tanto gusto se pensassimo, per un secondo, che quelle mascherine, quei personaggi, siamo noi stessi nella vita di tutti i giorni.
Il nostro sorriso smagliante, attenuerebbe lentamente la propria luce fino a spegnersi nel buio profondo della consapevolezza di far parte di un gioco più grosso di noi, un teatro chiamato società, e di recitarvi, troppo spesso, inconsapevolmente.

lunedì 8 marzo 2010

Recensione su Parolibero


Per chi pensa che il cinema italiano non possa essere solo rappresentato da Moccia, Muccino e mocciosi vari, Domiziano Cristopharo rappresenta certamente una valida speranza per il futuro. Attore, sceneggiatore e regista, fin da quando era molto giovane ha coltivato la sua grande passione per il cinema sfruttando appieno il piccolo vantaggio di essere nato nella capitale dell’industria cinematografica italiana, Roma, spendendo ogni energia nel fare esperienza in maniera trasversale in molti settori di questo mondo, partendo sin dai più umili, passando per il teatro e giungendo, nel 2008, alla realizzazione del suo primo lungometraggio in qualità di regista: il controverso e molto discusso House of Flesh Mannequins, che tanto ha fatto parlare la critica, e che riceve ancora importanti gratificazioni soprattutto a livello internazionale.
La prima esperienza deve aver significato molto per Cristopharo e per lo stesso produttore Daniele Panizza, perché, dopo solo poco più di un anno, ecco il secondo film dell’artista romano: The Museum of Wonders.
Presentato nel suggestivo scenario del Castello della Cervelletta, luogo che è stato anche teatro per alcune scene del film, l’opera ha costituito il tema di una due giorni aperta al pubblico, il quale poteva confondersi agli attori e ad altri inconsueti personaggi che hanno ricreato le atmosfere spiazzanti, ma allo stesso tempo attraenti, respirate durante la proiezione.

sabato 6 marzo 2010

Articolo su ZabriskiePoint


In una suggestiva villa alle porte di Roma - fra mangiafuoco e burlesque - è stato presentato il secondo film di Domiziano Cristopharo, The Museum of Wonders. Dopo i successi raccolti con il suo primoHouse of Flesh Mannequins - che grazie ad un tam-tam di consensi è riuscito ad essere distribuito in dvd - Cristopharo torna alle ambientazioni grottesche circensi del suo primo lavoro, sempre all'insegna dell'autorialità dark.
È lo stesso regista a legare questa sua seconda opera con la precedente: "Dopo House of Flesh Mannequins volevo tornare a confrontarmi con il cinema, dopo la mia lunga gavetta fra teatro e corti filmici. Il mio primo film era diviso in tre atti e a molti è piaciuto in particolare il secondo dei tre, quello ambientato in un circo. Con The Museum of Wonders ho voluto approfondire questo secondo atto, concentrandomi sulla vita dietro le quinte di un gruppo di circensi, ambiente che mi permetteva di esemplificare al meglio la mia visione circa la normalità e la diversità".

venerdì 5 marzo 2010

Intervista a Domiziano Cristopharo (CineTV)


"Dopo il successo di The House of Flesh Mannequins, film culto definito “il primo reality movie in assoluto”, Domiziano Cristopharo torna alla regia con “The Museum of Wonder” una macabra storia d’amore, soldi e potere…

Abbiamo avuto il piacere di intervistare Domiziano Cristopharo ma per saperne di più :“Leggete Signore e Signori, leggete …”
D:” Accorrete Accorrete signori e signore ad ammirare le vostre noiose paure” questo invito- provocazione apre il film … Quali le noie e paure metti in scena?
Domiziano: In primo luogo la paura della diversità…
Ma anche quella del non accettarsi! Son paure noiose… La diversità è invece una forma di cultura. Dovremmo provare ad espandere i nostri confini invece di esser sempre pronti a puntare il dito.
D: Qual è il messaggio o provocazione di “ The Museum of Wonder”?
Domiziano: “E’ proprio che… nonostante una vistosa differenza nell’aspetto fisico… siamo comunque tutti uguali… in quanto – per citare Hesse – “nulla di umano è alieno all’uomo”… nel film vediamo giganti, nani, ballerine, mutilati… ma son tutti mossi dalle stesse pulsioni. Non esiste uno stereotipo di buono o cattivo per l’aspetto.”

mercoledì 27 gennaio 2010

Intervista a Domiziano Cristopharo (MArteLive)

Il Labirinto dei Freaks


"C'è un male, il più grande, capace di ispirare meno pietà nelle persone che lo pongono: la gelosia", la prestigiatrice Salomè in combutta con Sansone il forzuto, cercherà di sedurre ed ingannare Marcel il nano, con lo scopo di impossessarsi delle sue ricchezze, all'interno di una visione contorta e surreale che è il Museum of Wonders.

Avevamo già intervistato Domiziano Cristopharo per la sua prima pellicola intitolata House of Flesh Mannequins (attualmente in corsa al Festival A Night of Horror a Sidney) e adesso, dopo un anno, ritorna fra noi per raccontarci in esclusiva i retroscena della sua nuova opera: The Museum Of Wonders.
Bizzarra ed attraente, la pellicola di Cristopharo si presenta in tutta la sua magnificenza (per i Trailers c'è il sito ufficiale http://www.themuseumofwonders.com/), lasciandoci addentrare in un mondo di "Freaks", Lune parlanti e donne barbute.
In anteprima il 3 e 4 marzo presso il Casale della Cervelletta, The Museum of Wonders apre le porte del mistero a noi del MarteMagazine, attraverso le parole del suo cantastorie...

martedì 5 gennaio 2010

Secondo articolo su CineTV


The Museum Of Wonders, film diretto da Domiziano Cristopharo e scritto da Elio Mancuso, ha aperto le porte al pubblico con un’anteprima unica nel suo genere svoltasi ieri presso Il Casale della Cervelletta di Roma in un’atmosfera circense, tra esposizioni di costumi, mangiafuoco e burlesque bar.
Così il regista e il cast hanno presentato l’inquietante mondo di “The Museum of Wonders” invitando gli spettatori con una singolare provocazione: “Accorrete. Accorrete signore e signori ad ammirare le vostre noiose paure”.
Paure legate al quotidiano ed esasperate dalle menomazioni dei personaggi. Deformazioni che abbattono ogni stereotipo e ogni distinzione moralistica tra l’aspetto interiore e quello esteriore: non ci sono buoni o cattivi in base all’aspetto fisico o alle menomazioni. Si è buoni o cattivi a prescindere .
Benvenuti, dunque, nel Museo delle Meraviglie! Luogo labirintico e oscuro, popolato da saltimbanchi, nani, donne barbute, cantanti liriche senza braccia e gambe e non solo…
In questo luogo perso nel tempo si snoda una macabra storia d’amore legata ai soldi e al potere .